Dhaka, 28 Ottobre 2025 – Il governo italiano ha rinnovato oggi il suo impegno nei confronti dei rifugiati Rohingya con un contributo di 2,5 milioni di euro all’UNHCR, l’Agenzia ONU per i rifugiati, rafforzando l’assistenza e la protezione salvavita in Bangladesh.
Il nuovo finanziamento è stato concesso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Farnesina) e dalla sua Direzione Generale per le Politiche Migratorie. Contribuirà a sostenere programmi e iniziative di protezione fondamentali a livello comunitario per prevenire la violenza di genere e rafforzare la protezione dei minori, nonché a difendere i diritti dei rifugiati attraverso registrazione e documentazione continue.
“L’Italia rimane un sostenitore incondizionato della risposta ai rifugiati Rohingya”, ha affermato Ivo Freijsen, Rappresentante dell’UNHCR in Bangladesh. “Questo generoso contributo del popolo italiano contribuirà a soddisfare i bisogni più urgenti dei rifugiati Rohingya e fornirà una protezione vitale contro le sfide e le minacce della vita nel campo rifugiati più grande del mondo. In un momento di crescente tensione umanitaria, i servizi di protezione a livello comunitario sono essenziali per preservare la dignità e l’autosufficienza in un contesto fragile”.
“Fin dall’inizio di questa grave emergenza umanitaria, l’Italia ha sostenuto gli sforzi della comunità internazionale nel quadro del Piano di risposta congiunto alla crisi umanitaria dei Rohingya, per contribuire a garantire la dignità dei rifugiati Rohingya e le loro speranze per il futuro. A questo proposito, accogliamo con favore l’impegno del Bangladesh a collaborare con le parti interessate e a cercare una soluzione a questa crisi protratta”, ha affermato S.E. Antonio Alessandro, Ambasciatore d’Italia in Bangladesh.
Giunta ormai all’ottavo anno, la crisi dei Rohingya rimane una delle crisi di rifugiati più protratte al mondo. Circa 1,16 milioni di rifugiati continuano a vivere nei campi densamente popolati di Cox’s Bazar e sull’isola di Bhasan Char, dove dipendono quasi interamente dall’assistenza umanitaria per il cibo, l’alloggio, l’acqua potabile, l’assistenza sanitaria e altri bisogni primari. Tra loro, circa 150.000 Rohingya hanno trovato rifugio nei campi dall’inizio del 2024, dopo essere stati costretti a fuggire dalle continue violenze e violazioni dei diritti umani nello Stato di Rakhine in Myanmar, aggravando le esigenze umanitarie in Bangladesh.
Il rinnovato impegno dell’Italia arriva in un momento in cui i finanziamenti umanitari globali continuano a diminuire, costringendo le agenzie umanitarie a compiere scelte sempre più difficili su quali bisogni soddisfare e rischiando di perdere i risultati ottenuti con grande fatica in termini di salute, benessere e autosufficienza dei rifugiati.
 
               
                 
												  
												 
												  
												 
													