L’Italia non ha un programma bilaterale di cooperazione allo sviluppo con il Bangladesh ma contribuisce attivamente alla definizione delle politiche e dei programmi di aiuto allo sviluppo promossi in Bangladesh dall’Unione Europea e dagli organismi multilaterali (Banca Mondiale, Banca Asiatica di Sviluppo e agenzie delle Nazioni Unite).
La L.125/2014, che ha visto la riforma della cooperazione internazionale, definisce la Cooperazione allo Sviluppo “come parte integrante e qualificante della politica estera italiana”. La stessa legge ha istituito l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS, con il compito di svolgere le attività di carattere tecnico-operativo connesse alle fasi di istruttoria, formulazione, finanziamento, gestione e controllo delle iniziative di cooperazione internazionale. Attualmente l’Agenzia è dotata di venti sedi all’estero, ognuna con una competenza geografica definita.
Dal 2022, la Sede AICS di Hanoi è responsabile per i progetti in corso, attualmente solo sul canale dell’emergenza, implementati in Bangladesh in supporto alla crisi protratta della popolazione Rohingya.
Nel febbraio 2025 sono state avviate due iniziative a favore della popolazione Rohingya
ospitata nei campi di Cox’s Bazar e Bhasan Char in Bangladesh, realizzate rispettivamente dal PAM (2 milioni di euro) e da UNHCR (1 milione di euro). I progetti, in continuità con quanto finanziato dalla Cooperazione Italiana precedentemente, mirano a sostenere la popolazione Rohingya e i membri della comunità ospitante nei settori chiave della sicurezza alimentare e della protezione, promuovendo un approccio di genere e il principio di accountability to affected population, ovvero l’impegno assunto dalle organizzazioni umanitarie e di sviluppo nel rafforzare il ruolo delle comunità, garantendo partecipazione, trasparenza e meccanismi di feedback per tutelarne la dignità e i diritti.
Il Governo del Bangladesh, nonostante non sia tra i firmatari della Convenzione sullo Status dei Rifugiati (1951) né del suo Protocollo (1967), fornisce protezione internazionale su base umanitaria a circa 1,1 milioni di persone appartenenti alla minoranza etnica dei Rohingya, vittima di persecuzione e violenze nel confinante stato Rakhine, in Myanmar.
L’impegno della Cooperazione Italiana a supporto al Governo del Bangladesh, per la gestione della crisi Rohingya, si è declinato negli anni sia attraverso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, con contributi al Comitato Internazionale della Croce Rossa-CICR, e all’ all’Agenzia ONU per i Rifugiati–UNHCR; sia attraverso iniziative della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le politiche migratorie – DGIT, realizzate dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni-OIM, e dall’UNHCR.
Aggiornamento Ottobre 2025
Per saperne di piu’ vedi il sito
EEAS EUROPA
Tra il 2017 e il 2024 l’Italia ha erogato oltre 14 mln di euro per interventi di OO.II. a favore dei profughi Rohingya.
Vedi anche la pagina di AICS dedicata al Bangladesh
AICS
DIASPORA BANGLADESE IN ITALIA
La comunita’ bangladese in Italia e’ la piu’ numerosa in Europa, seconda solo a quella nel Regno Unito. Vivono in Italia oltre 200.000 persone del Bangladesh, che con il loro lavoro contribuiscono significativamente alla economia italiana. Numerosi migranti bangladesi hanno acquisito negli anni la cittadinanza italiana. Le rimesse inviate dall’Italia al Bangladesh nel 2023 hanno superato il miliardo di euro, collocandosi al primo posto tra i paesi di destinazione delle rimesse provenienti dall’Italia.
Esistono in Italia anche molti migranti irregolari provenienti dal Bangladesh. Nel 2024 i bangladesi sono divenuti il primo gruppo nazionale in arrivo sulla rotta del Mediterraneo Centrale. Essi da alcuni anni sono anche il gruppo nazionale piu’ numeroso tra i richiedenti asilo in Italia.
L’Ambasciata d’Italia a Dhaka e’ impegnata a rispondere alla domanda di servizi che discendono da questi intensi rapporti migratori, soprattutto per quanto riguarda i visti, le trascrizioni di atti di stato civile e gli atti consolari in genere.
Consulta questo rapporto per saperne di piu’ sulla presenza bangladese in Italia.
https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita-immigrazione/studi-e-statistiche/summary-presenza-migranti-2023-bangladesh
COMUNITA’ ITALIANA IN BANGLADESH
La presenza italiana in Bangladesh e’ composta da circa un centinaio di persone di sola cittadinanza italiana e alcune centinaia di doppi cittadini.
Tra i possessori della sola cittadinanza italiana si distinguono i religiosi, prevalentemente saveriani e del PIME, e gli imprenditori del settore tessile.
Tra i religiosi merita di essere ricordato Padre Marino Rigon (1925 – 2017), non solo per la sua attivita’ di missionario saveriano per oltre 60 anni in Bangladesh, ma per il suo contributo, anche come traduttore, alla diffusione della cultura italiana in Bangladesh e bengali in Italia. Per i suoi meriti Padre Rigon e’ stato insignito di prestigiose onorificenze italiane e bangladesi. Egli e’ sepolto nel cimitero di Mongla, in Bangladesh